sabato 28 gennaio 2012

Pensare i bambini

Le attività al nido sono mirate, sono pensate tenendo sempre presente i bambini. Pensare i bambini significa  fare in modo che le migliori energie e i più grandi sforzi siano rivolti a loro. L' educatore  deve guardare al bambino attuale con i suoi bisogni, le sue necessità e le opportunità del momento nella prospettiva di offrirgli sempre il meglio ma deve anche guardare al futuro chiedendosi di cosa lo stesso bambino avrà bisogno, di quale aspetto del suo sviluppo andrà potenziato, a quali stimoli sarà soggetto etc. Pensare i bambini significa anche non improvvisare ma riflettere continuamente su ciò che si fa e sul perché si fa, riflettendo anche sulle attività che si propongono ai bambini. Le attività mirate consistono in tutte quelle proposte dirette (appositamente programmate) e indirette (occasioni informali) che l' educatore offre al bambino allo scopo di favorire lo sviluppo cognitivo, emotivo, sociale, motorio.
Programmare e organizzare le attività significa prestare attenzione alle differenti strade individuali per cogliere le specificità di ognuno;. significa anche proporre il meglio possibile per i bambini in quella determinata situazione educativa. La programmazione è "a misura di bambino", cioè non è uguale per tutti e non è lineare. L' educatore deve sostenere lo sviluppo del bambino, non forzandolo ma aspettando i suoi tempi e in seguito rafforzando e potenziando lo sviluppo che è in atto. In questo modo si ha una crescita senza condizionamenti e può essere garantita al bambino la formazione di una base sicura.


Il gioco al nido

Comunemente si pensa che il nido il luogo del gioco per eccellenza. In esso il bambino cresce e impara giocando. Il gioco al nido svolge un ruolo centrale ma non è sufficiente limitarsi a lasciare libero il bambino di giocare quando vuole e con quello che vuole.
L' educatore non ha il compito di assecondare il bambino mentre gioca spontaneamente, anzi egli deve valorizzare le inclinazioni del bambino per renderle pedagogicamente fruttuose. L' intervento dell' educatore è necessario per aiutare e accompagnare i bambini nello sviluppo e nel potenziamento delle loro abilità attraverso percorsi di lavoro definiti consapevolmente.
Il gioco al nido si prospetta come una fondamentale occasione di crescita, di sviluppo delle relazioni sociali, delle capacità logiche e linguistiche, dell' avvio dei processi simbolici.
Il gioco fine a se stesso non è sufficiente per far si che il bambino acquisisca queste capacità; vi deve essere una pedagogia del gioco.